Inizio dell'inverno in montagna

 Ieri, lunedì 30 ottobre, un minimo sul Golfo di Genova ha portato forti precipitazioni in tutta la provincia, e questa mattina è transitato un fronte freddo. Sulle montagne si sono verificate le prime nevicate, in parte abbondanti.

Ieri ha nevicato inizialmente solo al di sopra dei 2800 m, durante la notte le precipitazioni si sono temporaneamente attenuate. Con il fronte freddo di questa mattina, e l'infiltrazione di masse d'aria fredda, il limite delle nevicate è sceso inizialmente nel nord-ovest della provincia, e successivamente anche ad est a quote medie. La maggior parte delle precipitazioni si è verificata nelle tipiche aree esposte a Stau da sud, come la Val d'Ultimo, la Val Passiria e l'Alta Val Isarco.

Precipitazione cumulata nelle 48 ore dal 30 Ottobre al 31 Ottobre. In tutta la provincia sono cadute quantità considerevoli di precipitazione. Il valore più elevato è stato misurato nella stazione di Ridanna a 1364 m.

Cosa significa per il pericolo di valanghe?

IMPORTANTE: Il servizio prevenzione valanghe dispone ancora di poche informazioni dal territorio. Il pericolo di valanghe locale deve essere perciò valutato in modo approfondito.

Fino alle alte quote la maggior parte della neve fresca è caduta su terreni non innevati, in questi luoghi non è presente un pericolo di valanghe. Soprattutto in alta montagna, una parte della neve è già caduta su terreno innevato. Tuttavia, se presente, il manto nevoso era ancora molto sottile e solo raramente continuo. L'elevata rugosità del terreno solitamente impedisce persino la possibilità di innesco di una valanga.

Nelle aree glaciali di alta montagna, invece, la neve fresca cadeva già su un manto nevoso parzialmente continuo. In queste zone il vento è riuscito a trasportare la neve fresca, e si sono formati alcuni accumuli di neve ventata. È quindi necessaria una particolare cautela nei terreni ripidi e glaciali vicino alle creste. È inoltre importante tenere presente il possibile rischio di caduta e trascinamento.

Vorremmo anche ricordare il pericolo di caduta nei crepacci, che sono leggermente coperti e quindi difficili da vedere. In questo momento i ponti di neve esistenti cedono non appena uno sciatore li attraversa. È importante considerare anche i cosiddetti "sharks". Si parla di "sharks" quando pietre e parti di alberi sporgono leggermente dalla neve, o sono appena nascoste sotto di essa. Se lo spessore della neve è basso il rischio di lesioni in caso di caduta aumenta, poiché un eventuale impatto con questi elementi determinerebbe gravi conseguenze.

Dati delle stazioni di Madriccio (2825 m) e Cima Beltovo (3328 m) a Solda. Negli ultimi 2 giorni nella stazione di Madriccio sono caduti 53 mm di precipitazioni. A causa delle masse d'aria relativamente miti provenienti da sud, la neve fresca era relativamente calda e si sono accumulati solo 32 cm di neve. Con il passaggio del fronte freddo questa mattina la temperatura è scesa e la direzione del vento è virata verso nord-ovest.

Come continuerà?

Dopo che le precipitazioni odierne provenienti da nord-ovest si sono attenuate nel corso della giornata, la notte sarà serena e gelida nella maggior parte della provincia. Nella giornata di domani ci sarà qualche raggio di sole al mattino, questo renderà possibili valanghe di neve a debole coesione nei terreni estremamente ripidi.
Il secondo minimo interesserà l'Alto Adige nella notte tra giovedì e venerdì: ancora una volta saranno particolarmente colpite le zone tipicamente esposte a Stau da sud. Nelle zone di alta montagna sono possibili quantitativi di neve fresca di mezzo metro nelle zone più esposte. L'evento precipitativo sarà accompagnato da venti da forti a tempestosi, che porteranno a ulteriori accumuli di neve ventata, soprattutto in alta quota.

Nel gruppo del Tessa sono possibili fino a 60 cm di neve fresca nell'evento di precipitazione in arrivo giovedì.

Una terza perturbazione raggiungerà l'Alto Adige nella notte tra sabato e domenica. La quantità prevista di neve fresca è ancora incerta, ma probabilmente sarà minore.

Panorama dal Corno del Renon verso le Dolomiti Gardenesi. Il paesaggio è ricoperto dalla neve fin sotto al limite del bosco, ma nelle zone alpine delle Dolomiti erano presenti solamente pochi centimetri di neve fresca. (Foto: foto-webcam.eu Corno del Renon, 31.10.2023.)

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