È presente generalmente poca neve - Incidente da valanga mortale al Passo Stalle, 24.12.2024
In Alto Adige il manto nevoso ha spesso un'altezza modesta ed è fortemente influenzato dal vento. Il pericolo di valanghe è determinato soprattutto dagli accumuli di neve ventata nei pendii in ombra, mentre sulla cresta di confine e nel gruppo dell'Ortles è presente anche un problema di strati deboli persistenti!
L'ultima settimana è stata turbolenta dal punto di vista meteorologico. Ha iniziato a nevicare giovedì pomeriggio, inizialmente con una perturbazione da sud-ovest, seguita da un fronte freddo proveniente da nord-ovest nella notte di venerdì 20 dicembre: la temperatura è scesa notevolmente e si è alzato un freddo vento da nord. Al passaggio del fronte si sono verificati anche tuoni e lampi nella zona di Brunico. Sono caduti diffusamente da 10 a 20 cm di neve, localmente anche di più. Il vento ha però trasportato intensamente la neve caduta.

Di conseguenza, il pericolo di valanghe è aumentato e ha raggiunto il grado di pericolo 3 - marcato - in alta Valle Aurina. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di fessure e rumori di assestamento nel manto nevoso. Abbiamo ricevuto anche segnalazioni di valanghe spontanee a lastroni nelle Alpi della Zillertal meridionali.



La perturbazione proveniente da nord ovest è proseguita anche nei giorni successivi, e a sud della cresta di confine ha continuato a nevicare. La neve è caduta soprattutto presso la cresta di confine e a nord di essa, mentre nel sud della provincia il forte Föhn da nord ha asciugato le masse d'aria. Nel complesso, tuttavia, è caduta meno neve di quanto previsto inizialmente dai modelli meteorologici.
La neve fresca ed il forte vento, in combinazione con un manto di neve vecchia instabile, hanno determinato un ulteriore aumento del pericolo di valanghe, che ha raggiunto lungo la cresta di confine il grado 3 - marcato al di sopra del limite del bosco. Il pericolo era determinato principalmente dagli accumuli di neve ventata. Nelle zone meridionali della provincia il pericolo di valanghe era moderato (grado 2) a causa delle minori quantità di neve fresca caduta, e le potenziali valanghe erano di piccole dimensioni.
Il 24.12.2024 si è verificato un incidente mortale da valanga al Passo Stalle nella Valle di Anterselva, che analizzeremo brevemente alla fine di questo blog.
A Natale, il 25 dicembre 2024, le temperature sono aumentate nuovamente e la situazione meteorologica si è stabilizzata, anche se il vento è stato presente fino a ieri e in alcuni punti soffiava forte da est. Gli accumuli di neve ventata devono essere ancora valutati in modo critico; tuttavia, questi si stabilizzeranno gradualmente, soprattutto nei pendii soleggiati.




Tipici per l'attuale situazione sono gli accumuli di neve ventata, a volte molto duri, che danno l'impressione di condizioni sicure. Tuttavia, gli accumuli di neve ventata possono talvolta depositarsi su strati deboli persistenti e possono essere innescati, soprattutto nelle zone marginali degli accumuli di neve ventata e nelle zone di passaggio da molta a poca neve. Attualmente le valanghe sono perlopiù di piccole dimensioni, ma una caduta o un seppellimento a causa di una trappola morfologica possono avere conseguenze drammatiche, come avvenuto nell'incidente mortale nelle Alpi di Salisburgo.
Previsioni a breve termine: un campo di alta pressione non permetterà nessuna nevicata almeno fino all'inizio di gennaio. In seguito arriverà una perturbazione e sono probabili nuove nevicate.
Incidente da valanga sotto la Heldenkreuz, al passo Stalle - 24.12.2024
Il 24 dicembre 2024 si è verificato un incidente da valanga al Passo Stalle. Due escursionisti, un uomo e una donna, erano partiti dall'ultimo tornante del passo Stalle per raggiungere la Obernseehütte attraverso il sentiero estivo. Mentre l'uomo stava attraversando un canalone poco sotto la Heldenkreuz e stava per tornare indietro, un piccolo lastrone di neve si è distaccato trascinando l'uomo e seppellendolo completamente. La donna ha immediatamente chiamato i soccorsi. All'arrivo del soccorso alpino il travolto è stato subito localizzato tramite sondaggio: era sepolto a circa mezzo metro di profondità. Purtroppo non è stato possibile salvargli la vita.


Nei giorni precedenti aveva nevicato in tutta la provincia. Le precipitazioni sono state accompagnate da venti fortissimi, che hanno trasportato intensamente la neve fresca. La neve è stata spazzata dai crinali e dalle creste e si è depositata negli avvallamenti e nei canaloni riparati dal vento, e dietro ai cambi di pendenza. Anche il canalone nel quale si è verificato l'incidente era pieno di neve ventata, trasportata dal vento. L'incidente è dovuto quindi ad un problema di lastorni da vento. Il pendio a circa 2000 metri, dove si è staccata la valanga, presentava un inclinazione superiore ai 35°. La valanga era lunga circa 40 metri e larga da 10 a 15 metri, ciò corrisponde ad una dimensione 1 - piccola.

In sintesi
Generalmente, le condizioni del manto nevoso possono essere considerate scadenti: gli sport invernali fuori pista sono difficilmente praticabili, o lo sono solamente in alcune zone. Anche se il pericolo di valanghe non è elevato, non deve essere sottovalutato.
Da un lato, infatti, la poca neve e i gli accumuli di neve ventata a volte molto duri danno un'impressione ingannevole di sicurezza. D'altra parte, proprio le zone nelle quali è presente della neve sono anche le più pericolose: gli accumuli di neve ventata sono perlopiù piccoli, ma instabili. Gli strati deboli si trovano sia all'interfaccia tra i vari accumuli di neve ventata sia più in profondità, sotto forma di strati deboli persistenti (di lunga durata). Possono essere distaccati soprattutto nelle zone marginali degli accumuli e nelle zone di passaggio da poca a molta neve.
A causa della scarsità di neve, in caso di incidente da valanga, oltre al pericolo di soffocamento è presente anche il pericolo di traumi mortali a causa delle rocce sporgenti.
Anche durante delle normali escursioni è presente poca neve. Gli escursionisti, tuttavia, esercitano un sovraccarico sul manto nevoso maggiore rispetto agli sciatori, a causa della minore superficie di contatto sotto gli scarponi, oppure possono penetrare più facilmente nel manto nevoso e raggiungere gli strati deboli presenti più in profondità.